Il pensiero, l'approccio, la terapia
L'indirizzo teorico della psicoterapia che offro è la psicoanalisi contemporanea e relazionale.
Il percorso d’aiuto come da me inteso si inscrive all’interno di una cornice esistenzialista che concepisce l’essere umano come Persona, considerata nella sua totalità, come essere pensante, dialogante, desiderante, responsabile di sé e libero nelle sue scelte.
Gli esseri umani sono il prodotto continuo di relazioni con il mondo che li circonda. Si nasce all’interno di un sistema relazionale. La nostra educazione, il nostro modo di pensare, le nostre emozioni e i nostri stati d’animo sono il frutto delle continue interazioni con gli altri. È possibile affermare che il nostro modo di Essere all’interno del mondo sia strettamente legato all’incessante dialogo affettivo-emotivo con le persone che sono per noi significative.
La soggettività umana, fatta di bisogni, pensieri, desideri, emozioni, affetti, fantasie, intenzioni, aspirazioni, modalità di funzionamento interpersonale, ecc, nasce e si sviluppa all’interno del campo relazionale che ci vede coinvolti lungo l’arco della vita. È giocoforza ritenere che le nostre sofferenze, espresse in termini di patologie psicologiche e sintomi, si ingenerino a partire proprio da qui.
La sofferenza, se non accolta, si può manifestare sotto forma di sintomi, quali ansia, depressione, disturbi psicosomatici e molti altri, e può anche assumere la forma di ciò che viene definito con il termine psicopatologia. La sofferenza di cui stiamo parlando può essere tutta ricondotta a un rifiuto, un’incapacità, un’impossibilità del soggetto ad accettare e convivere bene con le condizioni date dalla sua esistenza.
Occorre allora prendersi cura di questa sofferenza, dialogare con essa, condividendola all’interno di un percorso di cura.
COSA SUCCEDE IN SEDUTA
Nella stanza d’analisi mi occupo di comprendere i modelli interni disfunzionali del paziente che si riattualizzano nella vita quotidiana come un eterno copione esistenziale, sovente causa di sintomi e patologie psicologiche.
Uno degli scopi più importanti di questo approccio di psicoterapia è quello di aiutare il paziente a prendere consapevolezza di questi modelli e della sofferenza che li ha prodotti.
Tutto questo avviene attraverso un rapporto empatico e di collaborazione con il paziente.
Le manifestazioni sintomatiche, il malessere esistenziale, i dolori provocati da eventi esterni (problemi coniugali, separazioni, lutti, ecc.) sono tutti espressione di una sofferenza, probabilmente radicata nel tempo, che si esprime nella quotidianità, impedendo all’individuo di poter vivere con maggior serenità il presente.
La relazione che si costruisce tra paziente e terapeuta in un percorso di cura apre quello spazio, prima serrato, per venire in contatto con se stessi, con la propria sofferenza, e quindi anche con le proprie potenzialità accrescitive, che permettono all’individuo il suo personale cambiamento.
Curare significa allora accompagnare qualcuno nel suo personale e unico cammino, consentendogli di divenire se stesso, aiutandolo a far emergere potenzialità e risorse che già possiede.
Solo ascoltando il nostro mondo interno potremo condividere il mondo interno dell’altro, in una reciproca e umana condivisione empatica.
Le ferite guarite o lenite si trasformano in ricchezze interiori